Regione Piemonte
REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2019
Deliberazione della Giunta Regionale 15 marzo 2019, n. 38-8564
L.R. 28/07. Approvazione dello schema di rinnovo del Protocollo d'Intesa triennale di cui alla D.G.R. 49-2483 del 23/11/2015 per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta al bullismo e al cyberbullismo.
A relazione dell'Assessore Pentenero:
Premesso che:
la Regione Piemonte, nell’ambito della proprie politiche sull’istruzione, definite con la legge regionale 28.12.2007, n. 28 (Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa) e s.m.i., promuove e sostiene la realizzazione di progetti di ampliamento dell’offerta formativa da realizzarsi nelle scuole del proprio territorio;
il Piano triennale di interventi in materia di Istruzione, Diritto allo studio e Libera scelta educativa per gli anni 2012 – 2014, approvato con D.C.R. n. 142 - 50340 del 29/12/2011, da ultimo modificato con D.C.R. n. 180 – 41217 del 13.12.2016, è tutt'ora vigente a norma dell’articolo 29 della l.r. 25/2016 (Disposizioni relative agli indirizzi per l'attuazione degli interventi per il diritto allo studio. Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 “Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa”);
nell’ambito delle “Azioni volte a garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa”, il Piano triennale prevede l’attivazione di progetti di sperimentazione organizzativa didattica ed educativa e per l’ampliamento dell’offerta formativa;
nel medesimo ambito, il Piano triennale di cui sopra prevede che i protocolli interistituzionali in atto al momento dell’approvazione dello stesso relativi ad azioni educative e didattiche possano essere rinnovati previa valutazione dei risultati raggiunti;
con D.G.R. n. 43 - 8028 del 7 dicembre 2018 “L.r. n. 28/2007-L.r. 25/2016 – Approvazione dell’atto di indirizzo per l’attuazione degli interventi in materia di diritto allo studio. Proposta al Consiglio Regionale” nell’ambito delle azioni volte a garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa, si prevede per l’a.s. 2018/2019 il rinnovo dei protocolli interistituzionali vigenti tenendo conto dei risultati raggiunti e della valenza didattica dell’iniziativa; con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, da tempo si svolgono azioni congiunte per contrastare il verificarsi nelle scuole di comportamenti a rischio e per promuovere comportamenti socialmente costruttivi.
Richiamato che:
la necessità per le Istituzioni di intervenire concretamente, a fronte di fatti di bullismo, di cyberbullismo e di violenza verificatisi anche in alcune scuole del Piemonte nel corso degli ultimi anni, al fine di aiutare gli istituti scolastici a ripristinare un clima sereno, tale da consentire di svolgere appieno la funzione educativo-formativa che è loro propria, ha condotto alla sottoscrizione di un primo Protocollo d’intesa di durata triennale tra la Regione Piemonte, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, la Questura di Torino ed il Comando Provinciale Carabinieri di Torino (schema approvato con D.G.R. n.48 –7107 del 15 ottobre 2007) per la realizzazione di azioni congiunte volte a contrastare e prevenire fenomeni di bullismo o di violenza nelle scuole;
tale Protocollo d’Intesa è stato rinnovato per gli anni scolastici 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012 con D.G.R. 26-12372 del 19/10/2009 estendendo l’esperienza su tutto il territorio piemontese attraverso la sottoscrizione da parte della Regione Piemonte, dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Comando Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta e delle Questure di Alessandria, Cuneo, Novara, Torino, Verbania e Vercelli;
lo stesso protocollo è stato successivamente rinnovato con D.G.R. 9-4903 del 14/11/2012 per il triennio 2012/2013, 2013/2014, 2014/2015;
con D.G.R. 49-2483 del 23/11/2015 il protocollo per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta al bullismo, ha avuto un nuovo rinnovo per gli anni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 con l’inserimento di nuovi soggetti sottoscrittori, quali il Comparto di Polizia Postale, la Procura della repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, la Polizia municipale di Torino.
Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
vista la Legge 29 maggio 2017, n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”;
vista la Legge regionale 5 febbraio 2018, 2 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e del cyberbullismo”.
Dato atto che:
in data 16/10/2018 si è riunito l’Osservatorio regionale del bullismi, organo collegiale istituito e convocato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte con l’intento di condividere, fra i vari componenti, le azioni da attivare nel corso dell’anno scolastico 2018/2019 nelle istituzioni scolastiche piemontesi, come da verbale agli atti presso il Settore Politiche dell’Istruzione;
nel corso di tale riunione è stata espressa la volontà di rinnovare il protocollo d’intesa triennale, il cui schema è stato approvato con la suddetta D.G.R. 49-2483 del 23/11/2015, con l’intento di: proseguire l’attuazione di azioni sinergiche e di sistema sui temi dell’educazione alla cittadinanza, al rispetto reciproco, all’inclusione;
costruire una “cornice” all’interno della quale promuovere, nell’autonomia dei singoli enti sottoscrittori, l’attivazione di una serie di iniziative condivise nell’ambito del tavolo tecnico di lavoro;
cogliere le opportunità formative - informative che possono nascere da una comunanza di intenti tra i soggetti istituzionali coinvolti, al fine di contrastare e prevenire fenomeni di bullismo, cyberbullismo o atteggiamenti che configurano reati;
perseguire le finalità della legge regionale 2/2018, in particolare, quelle di tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale di minori, proteggendo, in particolare, i soggetti più fragili; valorizzare il benessere tra pari; prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza; supportare i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo educativo con i minori. Dato atto, inoltre, come da documentazione agli atti del Settore Politiche dell'Istruzione, Programmazione e Monitoraggio Strutture Scolastiche, il testo del suddetto protocollo è stato condiviso da tutti i soggetti sottoscrittori attraverso scambi di posta elettronica.
Ritenuto, pertanto di rinnovare, ai sensi della legge regionale 28/2007, lo schema di Protocollo d’Intesa triennale tra la Regione Piemonte, le Questura di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, la Procura della Repubblica presso tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, il Corpo della Polizia Municipale della Città di Torino e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta al bullismo e al cyberbullismo allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale (Allegato A).
Dato atto che il presente provvedimento non comporta alcun onere di spesa da parte della Regione Piemonte.
Attestata la regolarità amministrativa del presente atto in conformità a quanto disposto dalla D.G.R. n.1-4046 del 17.10.2016.
La Giunta regionale, a voti unanimi espressi nei modi di legge,
delibera
- di approvare, ai sensi della legge regionale 28/2007 lo schema di rinnovo del Protocollo d’Intesa, di durata triennale, tra la Regione Piemonte, le Questura di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, la Procura della Repubblica presso tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, il Corpo della Polizia Municipale della Città di Torino e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta al bullismo e al cyberbullismo, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale (Allegato A);
- di demandare gli Assessori competenti per materia a sottoscrivere il suddetto Protocollo d’Intesa; - di dare atto che il presente provvedimento non comporta alcun onere di spesa da parte della Regione Piemonte.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 5 della L.R. n.22/2010, nonché ai sensi dell’art. 23, lettera d) del D.lgs. n.33/2013 nel sito istituzionale dell’Ente, nella sezione “Amministrazione trasparente”.
(omissis)
Allegato
Protocollo d’intesa
tra l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, la Regione Piemonte - assessorati all’Istruzione, alle Politiche giovanili-Pari opportunità-Diritti civili, Polizia locale, Politiche Sociali, Sanità - le Questure di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Corpo della Polizia Municipale della Città di Torino, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta ai bullismi.
PREMESSA
Il presente protocollo d’intesa si inserisce nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza (Legge n. 169 del 30/10/2008 art.1, Documento di indirizzo per la sperimentazione di “Cittadinanza e Costituzione” del 4 marzo 2009, prot. AOODGOS 2079 C.M. n. 86 - CITTADINANZA E COSTITUZIONE: Attuazione dell’art. 1 della legge 30 ottobre 2008, n. 169 – Anno scolastico 2010-
2011, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012), della prevenzione del rischio e della promozione del benessere a scuola.
Esso intende promuovere azioni volte a diffondere la cultura della legalità, del rispetto e della non violenza tra le giovani generazioni per garantire agli istituti scolastici di svolgere la propria funzione educativo-formativa.
Tali obiettivi rientrano nelle indicazioni previste nella direttiva ministeriale n. 16 del 5 febbraio 2007 - Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo - con la quale si evidenzia la necessità che vengano fornite alle “Istituzioni scolastiche ulteriori risorse e strumenti che consentano l’incremento di azioni volte a favorire appieno la valorizzazione delle persone, la crescita e lo sviluppo educativo, cognitivo e sociale del singolo discente mediante percorsi di apprendimento individualizzati ed interconnessi con la realtà sociale del territorio, la cooperazione, la promozione della cultura della legalità e del benessere di bambini ed adolescenti”.
I medesimi obiettivi sono ripresi, riconsiderati, integrati ed ampliati
- sia dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107 - Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti ( art.1 comma 7 lettere d), e) e comma 16) - con cui si dà piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità' di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, in relazione alla dotazione finanziaria,
- sia dalla Legge 29 maggio 2017 , n. 71- Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo - che prevede azioni di tutela del minore attraverso particolari attività messe in campo dalla comunità educante, anche attraverso la formazione del personale scolastico ed in particolare: prevedendo l’individuazione di un proprio referente per ogni autonomia scolastica con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio, la promozione di un ruolo attivo degli studenti o di ex studenti che abbiano già operato all’interno dell’istituto scolastico in attività di peer education nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle
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scuole, la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti, un efficace sistema di governance diretto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, - sia dal Piano nazionale per l’educazione al rispetto (Aggiornamento LINEE DI ORIENTAMENTO per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo ottobre 2017-Linee Guida Nazionali-art. 1 comma 16 L. 107/2015-Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione) emanato dal MIUR con Nota prot.n. 5515 del 27ottobre 2017 che con lo scopo di dare indicazioni operative nonché materiali per approfondimento delle tematiche relative al tema dell’educazione alle pari opportunità e della prevenzione di ogni forma di violenza e discriminazione, nonché fornire un aggiornamento per dare continuità alle Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo emanate nell’aprile del 2015, apportando le integrazioni e le modifiche necessarie in linea con i recenti interventi normativi,
- sia dalla Legge regionale 5 febbraio 2018, n. 2 - Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo – che vuole promuovere e sostenere interventi e azioni di prevenzione, gestione e contrasto del fenomeno del bullismo in tutte le sue manifestazioni, compreso il cyberbullismo, al fine di: tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, proteggendo, in particolare, i soggetti più fragili; valorizzare il benessere tra pari; prevenire il rischio nell'età dell'infanzia e dell'adolescenza; supportare i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo educativo con i minori.
CONSIDERATO
⮚ che il 9/12/2015 la Regione Piemonte - assessorati all’Istruzione, alle Politiche giovanili Pari opportunità-Diritti civili, Polizia locale, Politiche Sociali, le Questure di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Corpo della Polizia Municipale della Città di Torino, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte hanno sottoscritto un “Protocollo d’intesa per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta al bullismo” che ha promosso, nel corso degli anni, azioni di sensibilizzazione degli studenti, degli insegnanti, del personale scolastico e delle famiglie anche attraverso la predisposizione e la diffusione di pubblicazioni che illustrano il fenomeno del bullismo in tutte le sue componenti con elevata partecipazione da parte delle scuole piemontesi;
⮚ l’intento delle parti, di voler rinnovare tale protocollo con lo scopo di continuare nel promuovere azioni di sensibilizzazione della comunità scolastica piemontese (studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e personale della scuola, famiglie) sulle tematiche delle prevaricazioni e dei bullismi, implementare sinergie contro il disagio socio relazionale, finalizzando le attività alla costruzione di un modello di scuola inclusivo attraverso varie metodologie (es. peer education, ricerca-azione) e alla realizzazione di corsi in-formativi riconducibili all’educazione alla cittadinanza ed alla legalità nonché alle modalità di segnalazione e di contrasto ai fenomeni specifici;
⮚ le opportunità in-formative e operative che possono nascere da una sinergia di intenti tra l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, la Regione Piemonte, le Questure del Piemonte, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” nelle sue articolazioni provinciali e le Polizie Locali del Piemonte per contrastare e prevenire fenomeni di bullismo o atteggiamenti che configurano reati (fatti penalmente perseguibili)
TRA
l'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE per il Piemonte, articolazione periferica del MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA , con sede in Torino, C.so VITTORIO EMANUELE II, 70 rappresentato dal Direttore Generale dr. Fabrizio MANCA;
la REGIONE PIEMONTE Assessorato all’Istruzione, con sede in Torino, Via Magenta, 12, rappresentato dall’Assessore Giovanna PENTENERO;
la REGIONE PIEMONTE Assessorato alle pari opportunità, con sede in Torino, Corso Regina Margherita 174 rappresentato dall’Assessora Monica CERUTTI;
la REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Polizia locale, con sede in Torino, Corso Stati Uniti 21 rappresentato dall’Assessore Giovanni Maria FERRARIS;
la REGIONE PIEMONTE Assessorato alle Politiche Sociali, con sede in Torino, Via Lagrange 24 rappresentato dall’Assessore Augusto FERRARI;
la REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità, con sede in Torino, C.so Regina Margherita 63 rappresentato dall’Assessore Antonino SAITTA;
le QUESTURE DI:
ALESSANDRIA con sede in Corso Lamarmora n.71 - 15121 Alessandria e rappresentato dal QUESTORE Dr. Michele MORELLI;
ASTI con sede in Corso XXV Aprile n.19 - 14100 Asti e rappresentato dal QUESTORE Dr.ssa Alessandra FARANDA CORDELLA;
BIELLA con sede in Via Sant`Eusebio 5/A - 13900 Biella e rappresentato dal QUESTORE Dr. Nicola Alfredo PARISI;
CUNEO con sede in Piazza Torino n. 5 - 12100 Cuneo e rappresentato dal QUESTORE Dr. Emanuele RICIFARI;
NOVARA con sede in Piazza del Popolo, 1 - 28100 Novara e rappresentato dal QUESTORE Dr.ssa Rosanna LAVEZZARO;
TORINO con sede in Corso Vinzaglio n.10 - 10121 Torino. e rappresentato dal QUESTORE Dr. Francesco MESSINA;
VERBANO CUSIO OSSOLA con sede in Via Lussemburgo, 4 - 28922 Verbano Cusio Ossola e rappresentato dal QUESTORE Dr. Salvatore CAMPAGNOLO;
VERCELLI con sede in Via San Cristoforo,11 - 13100 Vercelli e rappresentato dal QUESTORE Dr. Sergio MOLINO;
il COMANDO LEGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA con sede in via S. Croce, 4 - Torino rappresentato dal Comandante Gen. D. Mariano MOSSA;
il COMPARTIMENTO della POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI Piemonte e Valle d’Aosta con sede in Torino, C.so Tazzoli 235, rappresentato dalla Dr.ssa Fabiola SILVESTRI;
il COMUNE DI TORINO Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino, con sede in Torino, Via Bologna 74, rappresentato dal Comandante del Corpo Dr. Emiliano BEZZON;
la PROCURA DELLA REPUBBLICA presso TRIBUNALE PER I MINORENNI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA con sede in Torino, C.so Unione Sovietica 325, rappresentato dal Procuratore Dr.ssa Annamaria BALDELLI;
SI RITIENE
di procedere alla stesura di un protocollo d’intesa che consenta di prevedere percorsi congiunti di prevenzione ai bullismi ed alla violenza di genere, nonché a tutte le forme di devianza giovanile
emergenti e di supporto alla realizzazione di un modello di scuola inclusivo per l’esercizio di una cittadinanza attiva.
SI CONCORDA QUANTO SEGUE:
Articolo 1
Finalità/Obiettivi
Le principali finalità del presente protocollo sono:
- promuovere la cultura della legalità in genere;
- promuovere la cultura del rispetto e della parità, contro le discriminazioni e contro le violenze di cui alle Leggi 77/2013 e 119/2013 e 107/2015;
- offrire al personale della scuola, agli studenti ed alle famiglie un supporto tecnico - scientifico per attuare forme di prevenzione dei comportamenti a rischio e dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo anche attraverso corsi di informazione-formazione riconducibili alle tematiche dell’educazione alla legalità, al rispetto ed alla cittadinanza attiva;
- ottimizzare l’utilizzo, da parte degli Enti firmatari, delle risorse disponibili secondo piani di lavoro congiunti che rispondano agli obiettivi prioritari nei campi sopra individuati, in conformità ai rispettivi ordinamenti;
- favorire la collaborazione interistituzionale e la partecipazione di ulteriori soggetti, quali ad esempio gli altri Enti locali territoriali, espressioni della società civile, ad iniziative conformi a quelle indicate dal presente protocollo;
- veicolare le esperienze migliori realizzate sul territorio regionale, in modo da accrescere la cultura del dialogo tra scuole e tra queste e le istituzioni, al fine di fornire una opportunità in più alle istituzioni scolastiche del Piemonte oltre alle iniziative già intraprese e realizzate a livello locale, nel rispetto dell’autonomia di ciascuna istituzione;
- favorire il benessere scolastico tramite la gestione efficace del disagio scolastico anche dall’interno della scuola;
- favorire attività riparatorie e pratiche di ricomposizione del conflitto, anche per il tramite di corsi di formazione pratica interforze di polizia e interistituzionali;
- monitorare annualmente l’efficacia del presente protocollo.
Articolo 2
Impegni
Tutti i firmatari del presente protocollo si impegnano a:
- partecipare con propri rappresentanti al gruppo di lavoro di cui al successivo punto 3; 2. co-progettare iniziative congiunte per giungere alla costituzione di un sistema interistituzionale volto al perseguimento delle finalità sopra descritte;
Nella fattispecie:
l'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE per il Piemonte, si impegna a:
- raccogliere le esigenze formative delle scuole e concordare gli interventi con i firmatari tenuto conto delle risorse per aumentare l’efficacia degli interventi;
- fornire un supporto tecnico per la informazione-formazione del personale della scuola per la realizzazione delle azioni di prevenzione e di intervento al fine di favorirne l’inserimento nell’offerta formativa anche in riferimento alle recenti normative ed al Piano nazionale per l’educazione al rispetto (Aggiornamento LINEE DI ORIENTAMENTO per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo ottobre 2017-Linee Guida Nazionali-art. 1 comma 16 L. 107/2015-Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione);
- individuare i docenti referenti per la prevenzione del cyberbullismo ai sensi della L.71/2017 nonché incentivare/stimolare/promuovere la stabilizzazione di docenti referenti negli Istituti per “la prevenzione del disagio giovanile in genere”, opportunità questa strettamente connessa all’applicazione della legge n. 107 del 13/7/2015 di “Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, all’interno della quale è previsto un “organico del potenziamento” dell’offerta formativa (artt. 63 ss.);
- fornire un supporto tecnico per la informazione-formazione in ambito pedagogico-didattico per i firmatari del presente protocollo;
- mettere a disposizione le proprie strutture ed esperti, secondo piani di fattibilità che saranno definiti con scansione annuale;
- monitorare le attività raccogliendone gli esiti (criticità e vantaggi) anche con l’ausilio delle Università piemontesi;
- contribuire alla diffusione delle azioni nelle scuole, sia con apposite note sia tramite il proprio sito.
la REGIONE PIEMONTE, Assessorati all’Istruzione, alle Politiche giovanili-Pari opportunità-Diritti civili, Polizia locale, Politiche Sociali, Sanità si impegnano a:
- mettere a disposizione risorse, strutture ed esperti, secondo piani di fattibilità che saranno definiti con scansione annuale;
- contribuire alla pubblicizzazione delle azioni anche tramite il proprio sito e i propri canali di comunicazione;
- realizzare attività formative sui contenuti di legalità e sulle pratiche di prossimità e di ricomposizione rivolte ai Corpi/Servizi di Polizia locale, secondo un piano che tenga conto delle specifiche caratteristiche ed esigenze di tutto il territorio piemontese, nel rispetto delle competenze proprie degli Enti locali.
le QUESTURE DEL PIEMONTE ed il COMANDO LEGIONE CARABINIERI Piemonte e Valle d’Aosta, nelle sue articolazioni provinciali, con proprio personale, si impegnano a: 1. mettere a disposizione i propri esperti, secondo piani di fattibilità che saranno definiti con scansione annuale;
- svolgere incontri nelle scuole di ogni ordine e grado per favorirne il dialogo, in tutte le sue componenti, per contribuire alla formazione di cittadini consapevoli e responsabili, infondendo nella comunità scolastica la consapevolezza di vivere nel rispetto delle leggi sapendo che gli organi di polizia si adoperano per tutelare il cittadino, con particolare attenzione alle disposizioni introdotte dalla normativa per gli ultraquattordicenni, nonché mettere a disposizione le proprie risorse umane per la informazione-formazione del personale scolastico e delle famiglie.
il COMPARTIMENTO della POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI Piemonte e Valle d’Aosta con proprio personale, si impegna a:
- svolgere incontri nelle scuole di ogni ordine e grado per prevenire forme di Cyberbullismo e di violenza, nonché prevenire pratiche illegali in rete;
- contribuire alla formazione di cittadini consapevoli e responsabili, infondendo nei ragazzi la consapevolezza di vivere nel rispetto delle leggi sapendo che gli organi di polizia si adoperano per tutelare il cittadino in particolare riguardo alle disposizioni introdotte dalla normativa per gli ultraquattordicenni;
- mettere a disposizione le proprie risorse umane per la informazione-formazione del personale scolastico e delle famiglie.
Il CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE DI TORINO, si impegna a:
- formare sui contenuti di legalità e sulle pratiche di prossimità e di ricomposizione dei conflitti i referenti incaricati del Corpo di Polizia Municipale di Torino, nonché dei Corpi/Servizi di Polizia Locale secondo un piano da condividere con la Regione Piemonte Assessorato alla Polizia Locale;
- fornire consulenza operativa, in una logica di sostenibilità, ai Corpi/Servizi di cui al punto precedente sulla metodologia di gestione dei casi di disagio giovanile fondato sul metodo di prossimità e di ricomposizione dei conflitti;
- svolgere incontri nelle scuole di ogni ordine e grado per favorirne il dialogo, in tutte le sue componenti, per contribuire alla formazione di cittadini consapevoli e responsabili, infondendo nei ragazzi la consapevolezza di vivere nel rispetto delle leggi in un’ottica di
sicurezza partecipata per la tutela della comunità, nonché mettere a disposizione le proprie risorse umane per la formazione-informazione del personale docente.
la Procura della REPUBBLICA presso il tribunale per i minorenni di Torino si impegna a: 1. condividere progetti (come ad es. Gruppo NOI) a livello regionale, sia nella fase di in formazione sia nella fase attuativa, finalizzati alla istituzione all’interno delle scuole di un gruppo di studenti che svolgano funzione di auto-mutuo-aiuto tra pari sulle situazioni di disagio giovanile e che siano supportati da risorse esterne del territorio di riferimento (“rete locale di prossimità”) per eventuali problematiche che emergano;
- fornire supporto tecnico-giuridico e formativo, a richiesta e secondo esigenze.
Articolo 3
Gruppo di lavoro interistituzionale
Per la concreta attuazione del presente protocollo a favore della comunità scolastica piemontese è costituito un gruppo di lavoro interistituzionale, composto da almeno 1 rappresentante per ogni ente firmatario.
Tale tavolo ha il compito di stabilire annualmente gli obiettivi da raggiungere attraverso la condivisione di un linguaggio comune, la programmazione di un piano annuale degli interventi, la progettazione delle attività proposte dagli enti firmatari, la modalità e la promozione delle stesse, la realizzazione, il coordinamento ed il monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese. Il Tavolo, dovrà raccordarsi con il Tavolo tecnico regionale di cui all’art.6 della l.r. 2/2018.
Il gruppo di lavoro potrà avvalersi della collaborazione di esperti per le attività di approfondimento, analisi e formazione-informazione che riterrà realizzare.
La partecipazione da parte dei rappresentanti al gruppo di lavoro, non comporta diritto ad alcuna indennità, ne’ rimborso a qualunque titolo.
Articolo 4
Durata
Il presente protocollo avrà una durata di tre anni dalla data di sottoscrizione, fatta salva la possibilità di recesso anticipato da parte di tutte le parti con almeno 30 giorni di preavviso. Esso potrà essere rinnovato previa adozione di uno specifico provvedimento.
Letto, approvato e sottoscritto. Torino,
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE
Direttore Generale
Fabrizio MANCA
REGIONE PIEMONTE
Assessore all’Istruzione
Giovanna PENTENERO
Assessora alle Pari opportunità
Monica CERUTTI
Assessore alla Polizia locale
Giovanni Maria FERRARIS
Assessore alle Politiche Sociali
Augusto FERRARI
Assessorato alla Sanità
Antonino SAITTA
COMANDO LEGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Comandante
Generale D. Mariano MOSSA
QUESTURE
QUESTURA DI ALESSANDRIA
Questore Dr. Michele MORELLI
QUESTURA DI ASTI
Questore Dr.ssa Alessandra FARANDA CORDELLA
QUESTURA DI BIELLA
Questore Dr. Nicola Alfredo PARISI
QUESTURA DI CUNEO
Questore Dr. Emanuele RICIFARI
QUESTURA DI NOVARA
Questore Dr.ssa Rosanna LAVEZZARO
QUESTURA DI TORINO
Questore Dr. Francesco MESSINA
QUESTURA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
Questore Dr. Salvatore CAMPAGNOLO
QUESTURA DI VERCELLI
Questore Dr. Sergio MOLINO
COMPARTIMENTO della POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI Piemonte e Valle d’Aosta
Dirigente Dr.ssa Fabiola SILVESTRI
COMUNE DI TORINO Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino Comandante del Corpo Dr. Emiliano BEZZON
PROCURA DELLA REPUBBLICA presso TRIBUNALE DEI MINORENNI TORINO Procuratore Dr.ssa Annamaria BALDELLI
(1) COMPONENTI TAVOLO OSSERVATORIO:
Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Regione Piemonte: Direzione Coesione Sociale settore Istruzione, settore Politiche sociali Minori e Famiglia, Direzione Polizia Locale e Polizia per la Sicurezza
Comune di Torino: Servizio Settore Pari Opportunità, Tempi e orari della Città di Torino, Servizio PO ed LGBT della Città di Torino
Università di Torino-Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell’Università di Torino
Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”- Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e sociali
Ministero della Giustizia-Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni- Direzione dell'U.S.S.M di Torino
Ministero della Giustizia Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, Ministero della Giustizia
Forze dell’Ordine:
Comando dei Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta
Questure: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, VCO, Vercelli
Polizia Postale Piemonte e Valle d'Aosta
FORAGS: Forum Regionale delle associazioni dei Genitori della Scuola
FORUM del volontariato
(2) AZIONI del tavolo
Progetto Bulli e bulle, No grazie!
Interventi delle Questure e dei Carabinieri a favore delle scuole del Piemonte (studenti e personale della scuola) per la prevenzione del bullismo e la promozione della
legalità in genere
Interventi della Polizia Postale a favore delle scuole del Piemonte per la prevenzione del cyberbullismo e la navigazione consapevole in rete e la promozione della legalità in
genere
Progetto Move up
Progetto Gruppo Noi
Progetto di consulenza alle scuole per la prevenzione e la supervisione di casi di bullismi nelle scuole della regione
Monitoraggio biennale
Progetto Percorsi alternativi alle sanzioni disciplinari
(3) AZIONI delle scuole
I.I.S. “MARCONI” DI TORTONA (AL): Progetto “Crescere Cittadini” per interventi di MEDIAZIONE INTERCULTURALE (41 scuole aderenti) -Interventi delle FO - N° scuole
sottorete 17
I.I.S. “ALFIERI” DI ASTI: Corso formazione a tutte le scuole sottorete"Accoglienza e rispetto delle differenze di identità e di genere", "Nessuno è uguale a me”- Interventi
delle FO- N° scuole sottorete 16
L.S. “AVOGADRO” DI BIELLA: Progetto “Rete Allerta”-Interventi delle FO - N° scuole sottorete 30
I.I.S. “DENINA” DI SALUZZO (CN): progetto “Prevenzione bullismo omofobico” in collaborazione con LGTB AGEDO e associazioni di volontariato di genitori EsserCi e altre...
che hanno finanziato il progetto- Interventi delle FO -N° scuole sottorete 19
I.C. RACHEL BEAR DI TRECATE (NO): Progetto “Cyberbulli, vittime, spettatori”-Interventi delle FO -N° scuole sottorete 13
L L.S. “CATTANEO” DI TORINO: Formazione ai docenti della sottorete-progetto “Freedom” rivolto a studenti e famiglie- progetto Gruppo Noi – Progetto Moveup-N° scuole
sottorete 36
I.C. NICHELINO IV -A. Moro DI NICHELINO (TO): Progetto “ La scuola del Noi per combattere il bullismo”- Interventi delle FO -N° scuole sottorete 25
I.C. DI CARIGNANO (TO): Progetto “Abbattere Muri Costruire Ponti” - Interventi delle FO -N° scuole sottorete 8
I.I.S. “COBIANCHI” DI VERBANIA: Progetto “Nessuno Uguale” - Interventi delle FO- N° scuole sottorete 7
I.C. DI ARBORIO (VC): Progetto “Insieme contro il bullismo”-Interventi delle FO-N° scuole sottorete 8
IC PERTINI DI OVADA (AL): CTS Centro territoriale di supporto per l’inclusione - centro nuove tecnologie per la disabilità
Legge regionale n. 2 del 05 febbraio 2018
Art. 1.
(Finalità)
- La Regione, nel rispetto dei principi e dei valori di cui alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, della Costituzione e di quanto previsto dalla legge 29 maggio 2017, n. 71 (Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo) e dagli articoli 11, 13, comma 1 e 14, comma 1 dello Statuto , promuove e sostiene la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del bullismo in tutte le sue manifestazioni, compreso il cyberbullismo, al fine di:[1]
- a) tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, proteggendo, in particolare, i soggetti più fragili;
- b) valorizzare il benessere tra pari;
- c) prevenire il rischio nell'età dell'infanzia e dell'adolescenza;
- d) supportare i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo educativo con i minori. 2. Le finalità di cui al comma 1 sono perseguite anche attraverso accordi e intese con i soggetti istituzionali che operano nel territorio regionale per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, nonché mediante la partecipazione agli organismi territoriali istituiti con disposizioni nazionali.
Art. 2.
(Piano regionale degli interventi per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo) 1. La Regione, per le finalità di cui all' articolo 1 , promuove e sostiene interventi a carattere multidisciplinare, volti alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità della persona, alla valorizzazione delle diversità, al contrasto di ogni forma di discriminazione, alla promozione dell'educazione civica digitale, alla tutela dell'integrità psicofisica dei minori e all'utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet, soprattutto nell'ambiente scolastico.
- Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, approva il piano triennale degli interventi per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo, di seguito denominato piano. 3. Il piano, nel contesto della programmazione regionale e delle diverse azioni di carattere nazionale e regionale, individua le azioni regionali utili per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo, le priorità e i criteri per la loro realizzazione, nonché le modalità e gli strumenti utili al monitoraggio dell'evoluzione del fenomeno, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie e dei soggetti che a vario titolo ricoprono un ruolo educativo, delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e delle istituzioni pubbliche e private del terzo settore.[2]
- Il piano, in particolare, prevede:
- a) la realizzazione di campagne di sensibilizzazione, approfondimento e informazione, rivolte a minori e adulti, prioritariamente all'interno delle scuole, in ordine alla gravità e alle conseguenze dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo;
- b) la promozione di iniziative di carattere culturale, sociale, ricreativo e sportivo sui temi della legalità, del rispetto reciproco e delle diversità, dell'educazione ai sentimenti, all'affettività e alla gestione dei conflitti, nonché sull'uso consapevole della rete internet e delle nuove tecnologie informatiche;
- c) l'organizzazione di corsi di formazione del personale scolastico e degli educatori e delle figure genitoriali, volti a garantire l'acquisizione di idonee tecniche psicopedagogiche e pratiche educative per un'efficace azione preventiva dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, con particolare attenzione ai rischi derivanti dai mezzi di comunicazione e dalla rete internet;
- d) l'attivazione di programmi di sostegno, anche con progetti personalizzati, rivolti ai minori vittime di atti di bullismo e di cyberbullismo, nonché di progetti finalizzati all'inclusione e alla responsabilizzazione degli autori e degli spettatori degli atti stessi. I programmi di sostengo e i progetti sono finalizzati, anche attraverso la messa in atto di attività di recupero che coinvolgono le vittime, a far comprendere agli autori il disvalore e gli effetti negativi delle loro azioni e sono realizzati anche in collaborazione con le competenti figure professionali, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, le aziende sanitarie regionali, i servizi sociali ed educativi e le associazioni attive sul territorio;[3]
- e) l'attivazione di programmi di sostegno rivolti alle famiglie delle vittime e degli autori di atti di bullismo e di cyberbullismo, anche con il supporto dei soggetti di cui alla lettera d) ; f) l'attivazione di sportelli di ascolto, anche telematici, in grado di garantire l'anonimato, nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, anche attraverso il supporto dei soggetti di cui alla lettera d) ;
- g) la promozione, in ambito scolastico e formativo, di ruoli attivi degli studenti, anche secondo i principi dell'educazione tra pari, per potenziare il senso di responsabilità, la partecipazione e l'autostima dei ragazzi, nonché per favorire modalità corrette di gestione dei conflitti, di confronto e di comunicazione tra pari;
- h) la promozione di percorsi formativi volti all'acquisizione delle competenze sull'uso responsabile del web e dei social network;
- i) la promozione di progetti atti a sostenere lo sviluppo di una piena cittadinanza digitale, implementando la capacità degli studenti di appropriarsi dei media digitali, passando da consumatori passivi a consumatori critici e produttori responsabili di contenuti e nuove architetture.
- Il piano è approvato entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge. Art. 3.
(Coordinamento delle iniziative formative per l'uso consapevole del web e dei social network) 1. Al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo e di tutelare i minori dai rischi derivanti dall'utilizzo della rete internet e dei social network, la Regione promuove, anche in collaborazione con altri enti, progetti volti a coordinare le iniziative formative sull'uso consapevole della rete e dei social network e ad uniformare le relative modalità di valutazione. 2. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, anche con l'ausilio del tavolo tecnico regionale di cui all' articolo 6 , approva con propria deliberazione le linee guida per le azioni di cui al comma 1 , che definiscono, in particolare: a) i destinatari;
- b) le modalità di realizzazione;
- c) le modalità di accesso.
Art. 4.
(Centri regionali specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo) 1. La Regione, anche in collaborazione con altri soggetti, istituisce centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo, anche ai fini degli interventi di cui all' articolo 2, comma 4 , lettere d) ed e).
- I centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo devono avvalersi di equipe multidisciplinari.
Art. 5.
(Bando annuale)
- La Giunta regionale, acquisito il parere della commissione consiliare competente, approva i criteri per l'emanazione di un bando annuale per il finanziamento di progetti coerenti con il piano di cui all' articolo 2 .
- Possono partecipare al bando di cui al comma 1 :
- a) i comuni, singoli e associati;
- b) le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti paritari, le agenzie formative e le istituzioni universitarie;
- c) gli enti del terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo settore, a norma dell' articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106 ), con documentata esperienza, operanti nel territorio regionale e attivi da almeno cinque anni nel campo del disagio sociale minorile e del sostegno alla famiglia e alla genitorialità;
- d) le associazioni sportive dilettantistiche operanti in Piemonte, iscritte nel registro del Comitato olimpico nazionale, nella cui organizzazione è presente il settore giovanile e che svolgono prevalentemente attività di avviamento e formazione allo sport per i minori; e) gli istituti penali per i minori con sede nel territorio regionale;
- f) gli enti previsti dall' articolo 1 della legge regionale 11 novembre 2002, n. 26 (Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio).
- I soggetti di cui al comma 2 possono partecipare al bando in forma singola o associata, nonché in collaborazione con altri enti.
- In fase di prima attuazione, il bando di cui al comma 1 è emanato entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del piano di cui all' articolo 2 .
Art. 6.
(Tavolo tecnico regionale)
- Presso la Giunta regionale è istituito un tavolo tecnico per l'attuazione della presente legge. 2. La Giunta regionale, acquisito il parere della commissione consiliare competente, stabilisce la composizione, le funzioni e le modalità di funzionamento del tavolo tecnico di cui al comma 1 . 3. Il tavolo tecnico, in particolare:
- a) collabora alla predisposizione del piano di cui all' articolo 2 e ne monitora l'attuazione; b) condivide le buone prassi e raccoglie i dati e le informazioni sui fenomeni oggetto della presente legge;
- c) individua percorsi di prevenzione del disagio scolastico.
- Il tavolo tecnico può avvalersi del supporto:
- a) del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza di cui alla legge regionale 9 dicembre 2009, 31 (Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza);
- b) del Comitato regionale per le comunicazioni di cui alla legge regionale 7 gennaio 2001, n. 1 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni); c) dell'Osservatorio regionale permanente per la prevenzione dei bullismi, istituito presso l'Ufficio scolastico regionale del Piemonte;
- d) dei dipartimenti delle aziende del servizio sanitario regionale che si occupano di disagio giovanile;
- e) degli enti locali che hanno attivato protocolli d'intesa sulla tematica.
- Ai componenti del tavolo tecnico non compete alcun compenso, indennità, gettone di presenza, rimborso spese o emolumento comunque denominato.
Art. 7.
(Iniziative in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo) 1. In occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, la Regione attua iniziative volte a promuovere un uso consapevole della rete internet e dei social network. 2. In occasione della giornata di cui al comma 1 , il Consiglio regionale, ad inizio della prima seduta utile, ricorda, con un momento di raccoglimento, le vittime di bullismo e cyberbullismo.
Art. 8.
(Modifica alla legge regionale 7 gennaio 2001, n.1)
1) Dopo l' articolo 14 della legge regionale 7 gennaio 2001, n. 1 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni) è inserito il seguente: " Art. 14 bis
(Competenze in materia di cyberbullismo)
1.Il CO.RE.COM. esercita funzioni di osservatorio sul fenomeno del cyberbullismo e concorre, anche attraverso la sottoscrizione di eventuali protocolli di intesa con soggetti terzi, alle azioni di prevenzione e di contrasto promosse dalla Regione.
2.Nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, il CO.RE.COM. acquisisce informazioni, raccoglie e aggiorna tempestivamente dati statistici, elabora studi, analisi e ricerche sul fenomeno del cyberbullismo presente sul territorio regionale. I risultati dell'attività di documentazione, studio e analisi sono messi a disposizione per le iniziative di sensibilizzazione e di informazione sui temi connessi al cyberbullismo.
3.Il CO.RE.COM. segnala alle autorità competenti i fatti di cyberbullismo di cui viene a conoscenza, trasmettendo le eventuali denunce ricevute.
".
Art. 9.
(Clausola valutativa)
- La Giunta regionale rende conto periodicamente al Consiglio regionale delle modalità di attuazione della presente legge e dei risultati ottenuti in termini di contributo alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, nonché di tutela e valorizzazione della crescita educativa, psicologica e sociale dei minori.
- Per le finalità di cui al comma 1 , la Giunta regionale, avvalendosi anche dei dati e delle informazioni prodotte ed elaborate dal tavolo tecnico regionale di cui all' articolo 6 e dalle aziende sanitarie regionali, decorsi due anni dall'entrata in vigore della presente legge e, successivamente, almeno centoventi giorni prima della presentazione del piano di cui all' articolo 2 , presenta alla commissione consiliare competente, nonché al Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, una relazione che fornisce, in particolare, le seguenti informazioni:[4]
- a) un quadro delle modalità di realizzazione e di svolgimento degli interventi di cui all' articolo 2 ; b) il processo di creazione e implementazione dei centri regionali specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo istituiti ai sensi dell' articolo 4 e una sintesi delle attività, con particolare riferimento agli interventi di cui all' articolo 2, comma 4 , lettere d) ed e); c) una descrizione delle principali attività svolte dal tavolo tecnico regionale di cui all' articolo 6 , nonché degli eventuali casi e tipologie di supporto ricevuto dai soggetti individuati dal comma 4 del medesimo articolo;
- d) i progetti finanziati e realizzati con l'indicazione, per ciascun progetto, dei soggetti beneficiari e di quelli coinvolti nella realizzazione, nonché delle risorse finanziarie erogate; e) una descrizione dello stato di attuazione della presente legge e delle eventuali criticità. 3. Le relazioni, successive alla prima, documentano, inoltre, gli effetti delle politiche di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in Piemonte fornendo, in particolare, sulla base dei dati disponibili, le seguenti informazioni:
- a) una stima del contributo alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo attribuibile al complesso degli interventi previsti dalla presente legge; b) una sintesi delle opinioni prevalenti espresse dai soggetti che in ambito regionale contribuiscono a prevenire, gestire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. 4. Le relazioni sono rese pubbliche unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.
- I soggetti coinvolti nell'attuazione della presente legge, pubblici e privati, forniscono le informazioni necessarie all'espletamento delle attività previste dai commi 2 e 3. Gli eventuali oneri relativi alle attività di cui ai commi 2 e 3 trovano copertura negli stanziamenti di cui all' articolo 10 .
Art. 10.
(Norma finanziaria)
- In relazione alla disposizione di cui all' articolo 11 , alla copertura degli oneri finanziari derivanti dall'attuazione della presente legge, stimati in euro 200.000,00 per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, si provvede mediante l'istituzione di appositi capitoli nell'ambito della missione 04 (Istruzione e diritto allo studio), programma 04.06 (Servizi ausiliari all'istruzione), titolo 1 (Spese correnti) del bilancio di previsione finanziario 2018-2020.
- Il tavolo tecnico regionale di cui all' articolo 6 non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
Art. 11.
(Entrata in vigore della legge)
- Le disposizioni della presente legge entrano in vigore il 15 maggio 2018 e comunque in via condizionata all'approvazione della legge di bilancio per gli esercizi finanziari 2018-2020.
Note:
[1] Nel comma 1 dell'articolo 1 le parole "promuove e sostiene interventi e azioni di prevenzione, gestione e contrasto" sono state sostituite dalle parole "promuove e sostiene la prevenzione ed il contrasto" ad opera del comma 1 dell'articolo 150 della legge regionale 19 del 2018.
[2] Nel comma 3 dell'articolo 2 le parole "gli interventi necessari" sono state sostituite dalle parole "le azioni regionali utili" ad opera del comma 1 dell'articolo 151 della legge regionale 19 del 2018.
[3] Nella lettera d) del comma 4 dell'articolo 2 le parole "nonché con il coinvolgimento delle forze dell'ordine" sono state soppresse ad opera del comma 2 dell'articolo 151 della legge regionale 19 del 2018.
[4] Nel comma 2 dell'articolo 9 le parole ", dalle aziende sanitarie regionali e da ogni altro soggetto coinvolto nell'attuazione della presente legge" sono state sostituite dalle parole "e dalle aziende sanitarie regionali" ad opera del comma 1 dell'articolo 152 della legge regionale 19 del 2018.